Gli ultimi dati inviati dalle sonde Juno e Cassini, relativi a Giove e Saturno, sfidano le attuali teorie sulla formazione e sulla struttura dei pianeti giganti nel Sistema Solare. "Sebbene rimangano ancora misteri da spiegare, questi dati già chiariscono alcune delle nostre idee sulla formazione dei pianeti, sulla struttura dei loro campi magnetici e sui flussi atmosferici", spiega David Stevenson del Caltech. La sonda Juno, in orbita attorno a Giove, è dotata di un sensore a microonde che si è rivelato particolarmente utile per le analisi. "Utilizzare le microonde per studiare l'atmosfera in profondità è stata una scelta corretta, ma non convenzionale", spiega Stevenson. I dati hanno sorpreso gli astronomi, evidenziando che l'atmosfera è uniformemente mista, una caratteristica non prevista dalla teoria. I ricercatori stanno indagando su eventi in grado di concentrare quantità significative di ghiacci, liquidi e gas in parti differenti dell'atmosfera come possibile spiegazione, ma la questione è lungi dall'essere chiara. Anche altri sensori di Juno, che indagano su gravità e campo magnetico, hanno inviato dati insoliti. Il campo magnetico è strutturato a macchie, con regioni in cui è forte o debole in modo anomalo, e presenta una differenza sorprendente tra emisfero settentrionale e meridionale. I dati relativi alla gravità hanno confermato che in mezzo a Giove, la cui massa è per almeno il 90 percento costituita da idrogeno ed elio, sono presenti elementi più pesanti che ammontano a oltre 10 masse terrestri. Tuttavia, non sono concentrati nel nucleo, ma mescolati con l'idrogeno al di sopra, in gran parte presente sotto forma di un liquido metallico.L'analisi dei dati delle due missioni ha fornito informazioni importanti sulle regioni esterne di Giove e Saturno. L'abbondanza di elementi più pesanti in queste zone è ancora incerta, ma gli strati esterni giocano un ruolo nella generazione dei campi magnetici dei due pianeti. Secondo gli scienziati, saranno necessari esperimenti che riproducono pressioni e temperature dei pianeti gassosi per riuscire a comprendere quali processi siano in atto, e iniziare a svelare i misteri nascosti dei due giganti del Sistema Solare.