LIRA – LYRAE – LYR
La Lira è una costellazione dell'emisfero nord, una delle 88 costellazioni antiche, e faceva parte anche delle 48 elencate da Tolomeo. La Lira non è molto grande, ma può essere trovata facilmente grazie alla sua stella α, Vega, che è una delle stelle più luminose del cielo e fa parte del Triangolo Estivo. La costellazione è individuabile con estrema facilità, grazie alla sua stella principale, Vega, che costituisce il vertice occidentale e più luminoso del noto asterismo del Triangolo Estivo. Ad est della Lira corre la scia luminosa della Via Lattea, molto ben evidente in questo tratto anche in una notte non completamente oscura. La Lira è una costellazione ben osservabile dall'emisfero boreale, specialmente nei mesi compresi fra giugno e settembre; nell'emisfero nord inoltre è ben osservabile anche durante tutto l'autunno e parte della primavera. Circa 14.000 anni fa in direzione della Lira si trovava il polo nord celeste: la stella polare dell'epoca era Vega, che si trovava a pochi gradi dal polo, e l'intera costellazione era circumpolare da quasi tutto l'emisfero nord; fra 12.000 anni l'asse di rotazione terrestre punterà nuovamente nella sua direzione. Confina a nord con : Drago; a est con : Cigno, Volpetta; a sud con : Volpetta, Ercole; a ovest con : Ercole.
MITOLOGIA
In termini mitologici, Lira era la lira del grande musicista Orfeo, la cui impresa rischiosa nel mondo dell'oltretomba costituisce una delle storie greche più famose. Fu la prima lira a essere costruita, inventata da Ermes, il figlio di Zeus e di Maia (una delle Pleiadi). Ermes fece la lira dal guscio di una testuggine che aveva trovato a brucare fuori dalla sua grotta sul Monte Cillene in Arcadia. Ermes pulì il guscio, fece dei buchi lungo il bordo e vi legò diagonalmente sette corde fatte di budello di mucca, tante quanto il numero delle Pleiadi. Inventò anche il plettro con cui suonare lo strumento. Grazie a quella lira Ermes si tirò fuori dai guai in cui s'era cacciato per un'impresa giovanile, che l'aveva portato a rubare del bestiame di proprietà di Apollo. Infuriato Apollo si presentò a reclamare la sua restituzione, ma quando sentì la bella musica che proveniva dalla lira lasciò che Ermes si tenesse le bestie e in cambio si prese la lira. Eratostene riferisce che più tardi Apollo diede la lira a Orfeo per accompagnare con essa le sue canzoni. Orfeo fu il più grande musicista del suo tempo, in grado di incantare le pietre e i corsi d'acqua con la magia che emanava dai suoi canti. Si dice persino che con il suono armonioso della sua lira abbia attirato file di querce giù dai monti fino alle coste della Tracia. Orfeo si unì alla spedizione di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro. Quando gli Argonauti udirono il canto tentatore delle sirene, ninfe marine che avevano adescato ed eliminato generazioni di marinai, Orfeo intonò un controcanto che coprì le loro voci. Più tardi Orfeo sposò la ninfa Euridice. Un giorno, Euridice fu vista da Aristeo, un figlio di Apollo, che, in preda a un raptus passionale, l'assalì. Mentre tentava di sfuggirgli, la donna inciampò in un serpente che la uccise con il suo morso velenoso. A Orfeo si spezzò il cuore; incapace di vivere senza la sua giovane sposa, discese nell'oltretomba a chiedere che gliela restituissero. Questa era una richiesta senza precedenti. Ma il suono della sua musica affascinò persino Ade, il dio di quel mondo sotterraneo, che alla fine accondiscese a che Euridice ritornasse con Orfeo nel mondo dei vivi, ma a una condizione: Orfeo non doveva girarsi a guardare indietro fin quando i due non fossero di nuovo sani e salvi all'aperto. Orfeo accettò prontamente e fece strada a Euridice lungo l'oscuro passaggio che portava al mondo soprastante, strimpellando la lira per guidarla. Ma quella di essere seguito da un fantasma era per lui una sensazione snervante. Non poteva essere perfettamente sicuro che la sua amata fosse dietro a lui, ma non osava voltarsi per accertarsene. Alla fine, quando sentì il calore del sole sul suo volto, ritenendo di aver superato la prova, si girò finalmente verso Euridice. Ella però non era del tutto fuori del cunicolo e così fu risucchiata nelle profondità del Regno dell'Oltretomba, perduta per sempre. Orfeo fu inconsolabile. Vagò per la campagna suonando musiche malinconiche sulla sua lira. Molte donne si offrirono di sposarlo, ma il grande musicista preferì starsene in compagnia di giovanetti.
STELLE PRINCIPALI
Stella Nome Spettro Magnitudine Distanza A.L.
Alfa lyrae Vega A0 0,03 25
Gamma - Sulafat B9 3,25 634
Beta - Shelyak A8 3,52 881
Delta - - M4 4,22 898
Kappa - - K2 4,33 238
Zeta - - A- 4,34 154
Epsilon - - A8 4,59 160
STELLE DOPPIE
Stella A Magnitudine B Separ. Sec d'arco ( " ) Colori
Epsilon lyrae 1-2 4,69 4,49 209,3 bianco – bianco
Epsilon lyrae 1 5,00 6,10 3,2 bianco – bianco
Epsilon lyrae 2 5,23 5,47 2,6 bianco – bianco
OGGETTI PROFONDO CIELO
Dimensioni
Oggetto Tipo Magnitudine Primi d'arco ( ' ) Dist. A.L. Nome
M 57 Nebulosa Planetaria 9,7 3,9 x 3,9 2300 Ring
M 56 Ammasso Globulare 8,3 8,8 32900
NGC 6791 Ammasso Aperto 9,5 16,0 13300