GEMELLI – GEMINORUM – GEM
La costellazione dei Gemelli è facile da rintracciare in cielo, grazie alla coppia di stelle brillanti, che hanno il nome di Castore, una ben nota stella binaria telescopica, in realtà composta da sei stelle, e Polluce, la più brillante della costellazione. A queste due fa da contraltare la stella Alhena, situata dal lato opposto della costellazione. Le altre stelle non sono relativamente brillanti ma si presentano allineate su due tratti paralleli che tracciano i confini di un rettangolo che si estende verso sud-ovest, in direzione di Orione; l'angolo più meridionale è segnato dalla già citata Alhena, la terza stella della costellazione per luminosità. La parte occidentale dei Gemelli giace sulla Via Lattea, pertanto in questa direzione abbondano gli oggetti galattici; nonostante ciò, la densità delle stelle di fondo osservabili nei Gemelli a occhio nudo è un po' inferiore rispetto a quella delle costellazioni adiacenti. La costellazione dei Gemelli è tipicamente invernale, infatti il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va da dicembre a maggio. Durante le notti dell'inverno boreale i Gemelli sono una delle costellazioni dominanti del cielo, assieme all'Auriga, al Toro, Orione, il Cane Maggiore e il Cane Minore. Confina a nord con : Auriga, Lince; a est con : Cancro; a sud con : Cane Minore, Unicorno; a ovest con : Orione, Toro, Auriga.
MITOLOGIA
La storia mitologica ci racconta che la costellazione dei Gemelli rappresenta i gemelli Castore e Polluce; ai Greci essi erano noti come i Dioscuri, che letteralmente significa «figli di Zeus». I mitologi, però, non furono tutti d'accordo sul fatto che fossero entrambi veramente figli di Zeus, a causa delle insolite circostanze della loro nascita. La loro madre era Leda, Regina di Sparta, alla quale fece un giorno visita Zeus, sotto forma di cigno (rappresentato nella costellazione del Cigno). Quella stessa notte Leda giacque anche con il marito, il Re Tindaro. Entrambe le unioni furono allietate da prole, poiché in seguito Leda diede alla luce quattro bambini. Secondo la versione più comunemente accettata, Polluce ed Elena (la futura famosa Elena di Troia) erano figli di Zeus, e quindi immortali, mentre Castore e Clitennestra erano figli di Tindaro, e quindi erano mortali. Castore e Polluce crebbero molto legati l'uno all'altro, non litigarono mai né mai agirono senza prima consultarsi. Si diceva che si assomigliassero molto fisicamente e che persino si vestissero allo stesso modo, come spesso fanno i gemelli. Castore fu un famoso cavaliere e guerriero e insegnò a Eracle a tirare di scherma, mentre Polluce fu un campione di pugilato. Gli inseparabili gemelli si unirono alla spedizione di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro. Le abilità pugilistiche di Polluce tornarono utili quando gli Argonauti approdarono in una regione dell'Asia Minore governata da Amico, un figlio di Poseidone. Amico, lo sbruffone più sbruffone del mondo, non permetteva ai visitatori di andarsene se prima non si battevano con lui in un incontro di pugilato che, invariabilmente lo vedeva vincitore. Si recò sulla spiaggia dove la nave era agli ormeggi e sfidò l'equipaggio a trovare qualcuno che l'affrontasse. Polluce, istigato dall'arroganza di quell'uomo, accettò immediatamente e i due tirarono fuori i guantoni di cuoio. Polluce evitò facilmente gli assalti del suo avversario, come un torero quando si fa di lato per evitare la carica del toro, e atterrò Amico con un colpo alla testa che gli spaccò il cranio. Durante il viaggio di ritorno degli Argonauti, dopo che avevano conquistato il vello d'oro, Castore e Polluce furono ancora utili ai loro compagni. Apollonio Rodio racconta brevemente che durante il percorso dalla foce del Rodano alle isole Stoechades (le attuali isole di Hyères, al largo di Tolone) gli Argonauti si salvarono grazie a Castore e Polluce. Presumibilmente ciò avvenne durante una tempesta, ma lo scrittore non specifica bene le circostanze. Da quell'episodio in poi, dice Apollonio - ed egli ci assicura che ci furono altri viaggi durante i quali i due salvarono gli equipaggi - i gemelli diventarono i protettori dei marinai. Igino sostiene che il potere di salvare i marinai vittime di naufragi fu dato loro da Poseidone, il dio del mare, che anche regalò loro i cavalli bianchi che spesso cavalcarono. Castore e Polluce si scontrarono con un'altra coppia di gemelli, Idas e Linceo, a proposito di due belle donne. Ida e Linceo (che erano anche membri dell'equipaggio della nave Argo) erano fidanzati con Febe e Ilaria, ma Castore e Polluce gliele rubarono. Ida e Linceo li inseguirono e le due coppie di gemelli si batterono. Castore fu trafitto da una spada sguainata da Linceo, che fu subito ucciso da Polluce. Ida attaccò Polluce ma fu respinto da una folgore di Zeus. Un'altra storia dice che le due coppie di gemelli si riappacificarono dopo la lite per le due donne, ma vennero alle mani a causa della divisione di certi capi di bestiame che avevano rubato insieme. Comunque siano andate le cose, Polluce pianse il suo fratello morto e chiese a Zeus di concedere a entrambi l'immortalità. Zeus li sistemò insieme in cielo come la costellazione dei Gemelli, dove sono raffigurati abbracciati, inseparabili per l'eternità.
STELLE PRINCIPALI
Stella Nome Spettro Magnitudine Distanza A.L.
Beta geminorum Polluce K0 1,16 34
Alfa - Castore A2 1,58 52
Gamma - Alhena A0 1,93 105
Mu - Tejat Posterior M3 2,87 232
Epsilon - Mebsuta A3 3,06 903
Eta - Tejat Prior M3 3,31 349
Xi - Alrizz F5 3,35 57
Delta - Wasat F0 3,50 59
Kappa - Al Kirkab G8 3,57 143
Lambda - Kebash A3 3,58 94
Theta - Nageba A3 3,60 197
Iota - Propus G9 3,78 126
Zeta - Mekbuda G3 4,01 1168
Nu - - B6 4,13 502
Tau - - K2 4,41 302
STELLE DOPPIE
Stella A Magnitudine B Separ. Sec d'arco ( " ) Colori
Epsilon geminorum 5,03 9,6 9,2 azzurro – bianco
38 - 4,75 7,65 7,6 bianco – giallo
45 - 5,44 10,8 10,4 giallo – giallo
Lambda - 3,58 10,7 10,0 bianco – giallo
Delta - 3,55 8,18 5,8 giallo – arancio
Alfa - 1,94 2,92 3,5 bianco – bianco
Kappa - 3,57 9,4 7,1 giallo – giallo
Pi - 5,14 10,3 21,0 rosso - bianco
OGGETTI PROFONDO CIELO
Dimensioni
Oggetto Tipo Magnitudine Primi d'arco ( ' ) Dist. A.L. Nome
M 35 Ammasso Aperto 5,3 28 2800
IC 443 Resto di supernova - 50 x 40 5000
NGC 2391 Nebulosa planetaria 10,1 0,8 x 0,8 2900