ORSA MAGGIORE – URSAE MAJORIS – UMA
L'Orsa Maggiore è una costellazione tipica dei cieli boreali; le sue sette stelle più luminose, raggruppate nel famoso asterismo del Grande Carro, sono visibili per tutto l'anno nell'emisfero nord, e non tramontano mai, rendendo questa , una costellazione circumpolare; la stagione però dove la si osserva nel suo disegno migliore è la primavera, quando il trapezio e la coda sono posizionati in modo facilmente riconoscibile da tutti. Il riferimento all'asterismo come un orso (le quattro stelle orientali) inseguito da tre cacciatori (le tre di coda) è probabilmente il più antico mito a cui l'umanità faccia ancora riferimento. In altre parti del mondo vengono usati nomi diversi, in Nord America è il Grande mestolo, nel Regno Unito è l'Aratro, Septem triones, cioè i sette buoi, è invece il termine con cui gli antichi Romani definivano le sette stelle dell'Orsa Maggiore, descrivendone il loro lento movimento attorno alla stella polare. Da qui l'origine del termine settentrione, cioè nord. Le stelle del Grande Carro sono chiamate, in ordine da est ad ovest, Dubhe, Merak, Phecda, Megrez, Alioth, Mizar e Alkaid e sono state assegnate loro le lettere greche da α ad η, nello stesso ordine. Mizar ha una stella compagna chiamata Alcor, appena visibile ad occhio nudo, che è un tradizionale test della vista. Entrambe le stelle sono in realtà doppie, e sono state, rispettivamente, la prima binaria visuale e la prima binaria spettroscopica scoperte. La Stella Polare può essere trovata disegnando una linea tra Dubhe e Merak, all'estremo del Gran Carro, e prolungandola di cinque volte. Altre stelle come Arturo, la stella principale della costellazione di Bootes e Spica, la stella principale della costellazione della Vergine, possono essere trovate prolungando invece il lato lungo. Nel 1869, Richard. A. Proctor notò che, eccetto per Dubhe e Alkaid, le stelle del Gran Carro hanno tutte lo stesso moto proprio, che le porta verso un punto comune del Sagittario. Questo gruppo, noto ora come Associazione dell'Orsa Maggiore, del quale sono stati identificati alcuni altri membri, formava in passato un ammasso aperto. Da allora le stelle dell'ammasso si sono disperse in una regione di circa 30 per 18 anni luce, posta a circa 75 anni luce di distanza, che è quindi il più vicino oggetto simile ad un ammasso. Altre 100 stelle circa, inclusa Sirio, formano una "corrente" che ha lo stesso moto proprio, ma la loro relazione con l'ex-ammasso non è chiara. Il nostro Sistema Solare si trova sul bordo esterno di questa corrente, ma non ne fa parte, avendo un'età 40 volte superiore. Confina a nord con : Giraffa, Drago; a est con : Drago, Bootes; a sud con : Bootes, Cani da Caccia, Chioma di berenice, Leone, Leone Minore, Lince; a ovest con : Lince, Giraffa.
MITOLOGIA
Nella mitologia classica, una delle compagne di Artemide, Callisto, perse la sua verginità con Zeus, che si era avvicinato sotto le spoglie della stessa Artemide. Arrabbiata, Hera la trasformò in un orso. Il figlio di Callisto, Arcas, quasi uccise la madre mentre stava cacciando, ma Zeus e Artemide lo fermarono e posero entrambi in cielo, come l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. Hera non era contenta del fatto che fossero stati assunti in cielo, e perciò chiese aiuto a Teti. Questa, una dea marina, rivolse alle costellazioni una maledizione perché esse fossero costrette a girare per sempre in tondo nel cielo, e a non riposarsi mai sotto l'orizzonte, spiegando così il fatto che queste costellazioni sono circumpolari.
STELLE PRINCIPALI
Stella Nome Spettro Magnitudine Distanza A.L.
Epsilon Ursae Majoris Alioth A0 1,76 81
Alfa - Dubhe F7 1,81 124
Eta - Alkaid B3 1,85 101
Zeta - Mizar A2 2,23 78
Beta - Merak A1 2,34 79
Gamma - Phekda A0 2,41 84
Psi - Ta Tsun K1 3,00 147
Mu - Tania Australis M0 3,06 249
Iota - Talitha Borealis A7 3,12 48
Theta - Al Haud F6 3,17 44
Delta - Megrez A3 3,32 81
Omicron - Muscida G4 3,35 184
Lambda - Tania Borealis A2 3,45 184
Kappa - Talitha Australis A1 3,57 423
23 - - F0 3,65 75
Chi - Alkafzah K0 3,69 196
Upsilon - - F0 3,78 115
STELLE DOPPIE
Stella A Magnitudine B Separ. Sec d'arco ( " ) Colori
Iota Ursae Majoris 3,12 10,0 2,0 bianco – rosso
Sigma 2 - 4,8 8,3 4,0 giallo – giallo
Xi - 3,79 4,41 2,9 giallo – giallo
Zeta - 2,23 3,95 14,4 bianco - bianco
OGGETTI PROFONDO CIELO
Dimensioni
Oggetto Tipo Magnitudine Primi d'arco ( ' ) Dist. A.L. Nome
NGC 2768 Galassia 9,2 7,1 x 3,8 63000000
NGC 2841 - 10,0 8,1 x 3,5 47600000
M 81 - 6,8 26,0 x 14,0 11740000 Bode
M 82 - 9,3 11,2 x 4,3 11500000 Sigaro
NGC 3184 - 9,6 6,9 x 6,8 25000000
M 108 - 10,0 8,3 x 2,5 45000000
M 97 Nebulosa Planetaria 9,9 3,4 x 3,3 2600 Gufo
NGC 3953 Galassia 9,8 6,9 x 3,6 69000000
M 109 - 9,8 7,6 x 4,9 55000000
M 101 - 8,3 28,8 x 26,9 19000000 Girandola
ORIONE – ORIONIS – ORI
Orione o il Cacciatore è un'importante costellazione, forse la più conosciuta del cielo, grazie alle sue stelle brillanti e alla sua posizione vicino all'equatore celeste, che la rende visibile dalla maggior parte del pianeta. La costellazione consta di circa 130 stelle visibili a occhio nudo ed è identificabile dall'allineamento di tre stelle che formano la Cintura di Orione, incorniciate da un rettangolo di quattro stelle più luminose; le tre stelle della Cintura sono chiamate in diversi modi a seconda della tradizione: i Tre Re, i Re Magi, il rastrello, i tre mercanti, i bastoni. La sagoma dell'eroe è invece delineata da nove stelle. Orione si trova accanto al fiume Eridano, con i suoi due cani da caccia Cane Maggiore e Cane Minore, combattendo contro il Toro. Anche un'altra sua preda, la Lepre, si trova vicino. La costellazione di Orione è una delle più semplici da riconoscere e da osservare e contiene un gran numero di stelle luminose, al punto che è perfettamente visibile senza difficoltà, nelle sere adatte, anche dal centro di una grande città. La sua forma ricorda molto quella di una clessidra e la sua caratteristica più rilevante, oltre al grande rettangolo verticale di stelle luminose, è l'allineamento di tre stelle di quasi pari luminosità poste al centro della figura, un segno che prende il nome di Cintura di Orione e che è ben impresso nell'immaginario collettivo di tutti i popoli della Terra. La parte nordorientale di Orione confina col Toro e mostra un arco di stelle di terza e quarta magnitudine, che secondo la tradizione rappresenta lo scudo del gigante; questo gruppo costituisce infatti un asterismo noto come Scudo di Orione. La costellazione di Orione è molto ricca di stelle brillanti e oggetti interessanti. Le stelle principali di Orione sono molto simili come età e caratteristiche fisiche, cosa che suggerisce che abbiano avuto un'origine comune (Betelgeuse è un'eccezione a questa regola). In effetti, l'intera costellazione di Orione è la più vicina zona di formazione stellare, ed è stata a volte considerata per intero un'associazione OB, ossia un gruppo di stelle giovani e blu, estremamente luminose e caldissime. Orione è molto utile per trovare altre stelle. Estendendo la linea della Cintura verso sudest, si può trovare Sirio (α Canis Majoris); verso nordovest, Aldebaran (α Tauri). Una linea verso est che attraversa le due spalle indica la direzione di Procione (α Canis Minoris). Una linea da Rigel verso Betelgeuse punta a Castore e Polluce, α e β Geminorum. Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va da novembre a maggio. Confina a nord con : Toro, Gemelli; a est con : Gemelli, Unicorno; a sud con : Lepre; a ovest con : Eridano, Toro.
MITOLOGIA
Secondo il mito, Orione era figlio di Poseidone, il dio del mare, ed Euriale, figlia del Re Minosse di Creta. Poseidone diede a Orione il potere di camminare sull'acqua. Omero nell'Odissea descrive Orione come un gigantesco cacciatore, armato di un bastone indistruttibile di duro bronzo. In cielo i cani del cacciatore (le costellazioni del Cane Maggiore e del Cane Minore) lo seguono dappresso, all'inseguimento della Lepre. Sull'isola di Chio, Orione corteggiò Merope, figlia del Re Enopione, apparentemente senza successo, dato che una notte, reso spavaldo dal vino, cercò di violentarla. Per punirlo, Enopione lo fece accecare e lo bandì dall'isola. Orione si diresse a nord verso l'isola di Lemno dove Efesto aveva la sua fucina. Efesto s'impietosì alla vista di Orione cieco e gli offrì come compagno e guida uno dei suoi assistenti, Cedalione. Con il giovane sulle spalle, Orione si diresse a est verso il punto in cui sorgeva il sole, dove, a detta di un Oracolo, gli sarebbe stata restituita la vista. E infatti quando all'alba i raggi prodigiosi del Sole caddero su quegli occhi spenti, Orione miracolosamente ebbe resa la vista. In un mito celeste Orione è legato all'ammasso stellare delle Pleiadi del Toro. Le Pleiadi erano sette sorelle, figlie di Atlante e Pleione. La storia che si racconta solitamente dice che Orione s'innamorò delle Pleiadi e le perseguitò con intenti amorosi. Ma secondo Igino, chi lui veramente voleva in realtà era la loro madre Pleione. Zeus agguantò tutto il gruppo e lo sistemò fra le stelle, dove Orione continua a incalzarlo ogni notte. Ci sono numerose e conflittuali storie sulla morte di Orione. Mitografi astronomi come Arato di Soli, Eratostene e Igino concordarono che vi fu implicato uno scorpione. Una versione, quella raccontata sia da Eratostene che da Igino, sostiene che Orione si vantasse di essere il più abile dei cacciatori. Egli disse ad Artemide, la dea della caccia, e alla madre di lei, Latona, che poteva uccidere qualsiasi bestia sulla Terra. La Terra fremette d'indignazione e da una spaccatura del terreno fece uscire uno scorpione che punse a morte il gigante presuntuoso. Arato, invece, dice che Orione tentò di rapire la vergine Artemide e che fu lei a causare la spaccatura della Terra dalla quale uscì lo scorpione. Ovidio ha ancora un'altra versione: dice che Orione fu ucciso nel tentativo di salvare Latona dallo scorpione. Anche la dislocazione è diversa. Eratostene e Igino dicono che la morte avvenne a Creta, ma Arato la fa accadere a Chio. In entrambe le versioni il risultato fu che Orione e lo scorpione (la costellazione dello Scorpione) furono sistemati su lati opposti del cielo, in modo che mentre lo Scorpione sorge a est, Orione fugge sotto l'orizzonte a ovest. «L'infelice Orione teme ancora di essere ferito dal pungiglione velenoso dello scorpione».
STELLE PRINCIPALI
Stella Nome Spettro Magnitudine Distanza A.L.
Beta orionis Rigel B8 0,18 773
Alfa - Betelgeuse M2 0,45 427
Gamma - Bellatrix B2 1,64 243
Epsilon - Alnilam B0 1,69 1342
Zeta - Alnitak O9.5 1,74 817
Kappa - Saiph B0.5 2,07 721
Delta - Mintaka O9.5 2,25 916
Pi 3 - Tabit F6 3,19 26
Lambda - Meissa O- 3,39 1055
Pi 4 - - B2 3,68 1259
Pi 5 - - B2 3,71 1342
Mu - - A- 4,12 152
Pi 2 - - A1 4,35 194
Chi 1 - - G0 4,39 28
Ni - Thabit B3 4,42 534
Xi - - B3 4,45 634
Pi 6 - - K2 4,47 953
Chi 2 - - B2 4,64 32600
Pi 1 - - A0 4,64 121
STELLE DOPPIE
Stella A Magnitudine B Separ. Sec d'arco ( " ) Colori
Beta orionis 0,12 6,8 9,5 azzurro – azzurro
23 - 5,0 7,17 31,9 azzurro – azzurro
Eta - 3,7 5,1 1,6 azzurro – azzurro
Lambda - 3,54 5,61 4,4 azzurro – azzurro
Iota - 2,76 7,3 11,4 azzurro – azzurro
Theta A-B - 4,96 7,46 8,6 azzurro – bianco
Theta A-C - 4,96 5,06 13,0 azzurro – bianco
Theta A-D - 4,96 6,37 21,0 azzurro – bianco
Zeta - 2,05 4,21 2,4 azzurro – azzurro
OGGETTI PROFONDO CIELO
Dimensioni
Oggetto Tipo Magnitudine Primi d'arco ( ' ) Dist. A.L. Nome
NGC 1662 Ammasso Aperto 6,4 20 1425
NGC 1977 Nebulosa Diffusa - 40 x 25 1500
M 42 Nebul. + Ammasso 4,0 90 x 60 1270 N. di Orione
NGC 1981 Ammasso Aperto 4,2 25 1300
M 43 Nebulosa Diffusa 9,0 20 x 15 1600 N. de Mairan
CR 69 Ammasso Aperto 2,8 70 1600
IC 434 Nebulosa Diffusa - 90 x 30 1500
B 33 Nebulosa Oscura - 8 x 6 1500 Testa di Cavallo
NGC 2023 Nebulosa Diffusa - 10 x 8 1470
NGC 2024 - - 30 x 30 - N. Fiamma
M 78 - 8,0 8 x 6 1600
SH2 – 276 - - 600 x 420 1600 An. di Barnard
NGC 2175 - 6,8 40 x 30 6350
LUCERTOLA – LACERTAE – LAC
La Lucertola è una piccola costellazione, si trova stretta fra le più brillanti Cefeo e Cassiopea, poco spostata verso sud; questa è una costellazione minore situata nell'emisfero settentrionale, che alle latitudini medie boreali si presenta in parte circumpolare, ossia non tramonta mai completamente. Si estende sul lato meridionale della scia della Via Lattea boreale, in un tratto pure piuttosto appariscente, a sud di Cefeo; nonostante ciò, tuttavia, non contiene né stelle luminose, né oggetti di particolare rilievo, se non dei ricchi campi stellari, specialmente nella parte più settentrionale. Le sue stelle principali sono di quarta e quinta magnitudine e sono disposte a zig-zag in senso nord-sud. La costellazione è ben osservabile dall'emisfero boreale durante quasi tutte le notti dell'anno, ad eccezione di quelle di inizio primavera, quando sta sempre rasente l'orizzonte; il periodo più propizio per la sua osservazione va da luglio a dicembre, quando si trova alta nel cielo. Confina a nord con : Cefeo; a est con : Cassiopea, Andromeda; a sud con : Pegaso; a ovest con : Cigno.
MITOLOGIA
A questa piccola costellazione non è associata nessuna storia mitologica.
STELLE PRINCIPALI
Stella Nome Spettro Magnitudine Distanza A.L.
Alfa lacertae - A1 3,76 102
1 - - K3 4,14 627
5 - - M0 4,34 1164
Beta - - G9 4,42 170
HD 211073 - - K3 4,50 563
6 - - B2 4,52 1370
2 - - B6 4,55 509
4 - - B9 4,55 2117
STELLE DOPPIE
Stella A Magnitudine B Separ. Sec d'arco ( " ) Colori
8 lacertae 5,73 6,46 22,4 azzurro - azzurro
OGGETTI PROFONDO CIELO
Dimensioni
Oggetto Tipo Magnitudine Primi d'arco ( ' ) Dist. A.L. Nome
NGC 7209 Ammasso Aperto 6,7 25 2900
NGC 7243 - 6,4 21 2634
OFIUCO – OPHIUCHI – OPH
Ofiuco "colui che porta il serpente", "serpentario", "colui che domina il serpente"; è una delle 88 costellazioni moderne ed è anche una delle 48 costellazioni originarie menzionate da Tolomeo. Nella sua parte meridionale è anche attraversata dall'eclittica, e fra le 13 costellazioni dello zodiaco moderno è l'unica che non ha dato il nome a un segno astrologico. La costellazione si estende a cavallo dell'equatore celeste, in un'area posta a nord-ovest del centro della Via Lattea, le stelle di fondo nell'Ofiuco sono, specialmente nella regione centrale della costellazione, relativamente poche, soprattutto a causa del forte oscuramento della Via Lattea in queste regione: nella parte nordorientale in particolare, la Fenditura dell'Aquila si allarga, oscurando pure i bordi occidentali della scia galattica, mentre a sud è presente un notevole numero di nebulose oscure minori, che si sovrappongono al chiarore di fondo creando dei punti bui dalle varie forme. Inoltre le regioni centrali della costellazione sono oscurate da banchi di polveri situati sul bordo interno del Braccio di Orione, a poche centinaia di anni luce dal Sole. Il periodo adatto all'osservazione di Ofiuco va da maggio a ottobre; nell'emisfero boreale è una tipica figura del cielo estivo. Ofiuco è raffigurato nelle stampe e negli atlanti storici come un uomo che porta un serpente. Il suo corpo divide il serpente in due parti, la Testa del Serpente e la Coda del Serpente, che sono comunque considerate una sola costellazione. Nel mito rappresenta il dio della medicina, Asclepio. Confina a nord con : Ercole; a est con : Aquila, Code del Serpente, Sagittario; a sud con : Scorpione; a ovest con : Scorpione, Bilancia, Testa del Serpente, Ercole.
MITOLOGIA
La storia mitologica narra che Asclepio ricevette dalla dea Atena il dono di cambiare il suo sangue con quello di Medusa la Gorgone. Da allora il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso e portatore di sventure, ma quello del fianco destro aveva il potere di guarire qualsiasi malattia e persino di fare risorgere i morti. Uno degli uomini che si suppone Asclepio abbia resuscitati fu Ippolito, figlio di Teseo, che morì precipitando dal suo carro (qualcuno lo identifica con la costellazione dell'Auriga). Mentre prendeva le erbe guaritrici, Asclepio toccò per tre volte il torace del ragazzo, pronunciando parole propiziatrici e Ippolito sollevò la testa. Ade, dio del Mondo dell'Oltretomba, si rese presto conto che il flusso di anime morte nel suo regno si sarebbe drasticamente ridotto se questa tecnica soprannaturale di guarigione inventata da Asclepio fosse diventata di conoscenza comune. Protestò presso Zeus, il dio suo fratello, e quello colpì Asclepio con una sua folgore. Apollo si sentì oltraggiato per il trattamento severo riservato a suo figlio e si vendicò uccidendo i tre Ciclopi che forgiavano le folgori di Zeus. Per placare Apollo, Zeus rese Asclepio immortale e lo tramutò nella costellazione di Ofiuco.
STELLE PRINCIPALI
Stella Nome Spettro Magnitudine Distanza A.L.
Alfa ophiuchi Ras Alague A5 2,08 47
Eta - Sabik A2 2,43 84
Zeta - Fieht O9.5 2,54 458
Delta - Yed Prior M1 2,73 170
Beta - Cebalrai K2 2,76 82
Kappa - Helkath K2 3,19 86
Epsilon - Yed Posterior G8 3,23 107
Theta - Imad B2 3,27 563
Ni - Sinistra K0 3,32 153
Gamma - Al Durajah A0 3,75 95
Lambda - Marfik A2 3,90 166
67 - Fellah B5 3,97 1417
70 - - K0 4,03 17
44 - - A3 4,16 84
45 - - F3 4,28 111
Xi - - F2.5 4,39 57
STELLE DOPPIE
Stella A Magnitudine B Separ. Sec d'arco ( " ) Colori
Rho ophiuchi 5,02 5,92 3,2 azzurro – azzurro
36 - 5,05 5,08 4,6 arancio – arancio
Omicron - 5,20 6,80 10,2 arancio – giallo
53 - 5,81 7,8 41,3 bianco – giallo
Tau - 5,24 5,94 1,9 giallo – giallo
70 - 4,20 5,99 1,9 arancio - arancio
OGGETTI PROFONDO CIELO
Dimensioni
Oggetto Tipo Magnitudine Primi d'arco ( ' ) Dist. A.L. Nome
M 107 Ammasso Globulare 7,9 13 20900
M 12 - 6,7 16 16000
M 10 - 6,6 20 14300
M 62 - 6,5 15 22500
M 19 - 6,8 17 28000
M 9 - 7,7 12 25800
M 14 - 7,6 11 30300
IC 4665 Ammasso Aperto 4,2 70 1200
NGC 6633 - 4,6 27 1225
LIRA – LYRAE – LYR
La Lira è una costellazione dell'emisfero nord, una delle 88 costellazioni antiche, e faceva parte anche delle 48 elencate da Tolomeo. La Lira non è molto grande, ma può essere trovata facilmente grazie alla sua stella α, Vega, che è una delle stelle più luminose del cielo e fa parte del Triangolo Estivo. La costellazione è individuabile con estrema facilità, grazie alla sua stella principale, Vega, che costituisce il vertice occidentale e più luminoso del noto asterismo del Triangolo Estivo. Ad est della Lira corre la scia luminosa della Via Lattea, molto ben evidente in questo tratto anche in una notte non completamente oscura. La Lira è una costellazione ben osservabile dall'emisfero boreale, specialmente nei mesi compresi fra giugno e settembre; nell'emisfero nord inoltre è ben osservabile anche durante tutto l'autunno e parte della primavera. Circa 14.000 anni fa in direzione della Lira si trovava il polo nord celeste: la stella polare dell'epoca era Vega, che si trovava a pochi gradi dal polo, e l'intera costellazione era circumpolare da quasi tutto l'emisfero nord; fra 12.000 anni l'asse di rotazione terrestre punterà nuovamente nella sua direzione. Confina a nord con : Drago; a est con : Cigno, Volpetta; a sud con : Volpetta, Ercole; a ovest con : Ercole.
MITOLOGIA
In termini mitologici, Lira era la lira del grande musicista Orfeo, la cui impresa rischiosa nel mondo dell'oltretomba costituisce una delle storie greche più famose. Fu la prima lira a essere costruita, inventata da Ermes, il figlio di Zeus e di Maia (una delle Pleiadi). Ermes fece la lira dal guscio di una testuggine che aveva trovato a brucare fuori dalla sua grotta sul Monte Cillene in Arcadia. Ermes pulì il guscio, fece dei buchi lungo il bordo e vi legò diagonalmente sette corde fatte di budello di mucca, tante quanto il numero delle Pleiadi. Inventò anche il plettro con cui suonare lo strumento. Grazie a quella lira Ermes si tirò fuori dai guai in cui s'era cacciato per un'impresa giovanile, che l'aveva portato a rubare del bestiame di proprietà di Apollo. Infuriato Apollo si presentò a reclamare la sua restituzione, ma quando sentì la bella musica che proveniva dalla lira lasciò che Ermes si tenesse le bestie e in cambio si prese la lira. Eratostene riferisce che più tardi Apollo diede la lira a Orfeo per accompagnare con essa le sue canzoni. Orfeo fu il più grande musicista del suo tempo, in grado di incantare le pietre e i corsi d'acqua con la magia che emanava dai suoi canti. Si dice persino che con il suono armonioso della sua lira abbia attirato file di querce giù dai monti fino alle coste della Tracia. Orfeo si unì alla spedizione di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro. Quando gli Argonauti udirono il canto tentatore delle sirene, ninfe marine che avevano adescato ed eliminato generazioni di marinai, Orfeo intonò un controcanto che coprì le loro voci. Più tardi Orfeo sposò la ninfa Euridice. Un giorno, Euridice fu vista da Aristeo, un figlio di Apollo, che, in preda a un raptus passionale, l'assalì. Mentre tentava di sfuggirgli, la donna inciampò in un serpente che la uccise con il suo morso velenoso. A Orfeo si spezzò il cuore; incapace di vivere senza la sua giovane sposa, discese nell'oltretomba a chiedere che gliela restituissero. Questa era una richiesta senza precedenti. Ma il suono della sua musica affascinò persino Ade, il dio di quel mondo sotterraneo, che alla fine accondiscese a che Euridice ritornasse con Orfeo nel mondo dei vivi, ma a una condizione: Orfeo non doveva girarsi a guardare indietro fin quando i due non fossero di nuovo sani e salvi all'aperto. Orfeo accettò prontamente e fece strada a Euridice lungo l'oscuro passaggio che portava al mondo soprastante, strimpellando la lira per guidarla. Ma quella di essere seguito da un fantasma era per lui una sensazione snervante. Non poteva essere perfettamente sicuro che la sua amata fosse dietro a lui, ma non osava voltarsi per accertarsene. Alla fine, quando sentì il calore del sole sul suo volto, ritenendo di aver superato la prova, si girò finalmente verso Euridice. Ella però non era del tutto fuori del cunicolo e così fu risucchiata nelle profondità del Regno dell'Oltretomba, perduta per sempre. Orfeo fu inconsolabile. Vagò per la campagna suonando musiche malinconiche sulla sua lira. Molte donne si offrirono di sposarlo, ma il grande musicista preferì starsene in compagnia di giovanetti.
STELLE PRINCIPALI
Stella Nome Spettro Magnitudine Distanza A.L.
Alfa lyrae Vega A0 0,03 25
Gamma - Sulafat B9 3,25 634
Beta - Shelyak A8 3,52 881
Delta - - M4 4,22 898
Kappa - - K2 4,33 238
Zeta - - A- 4,34 154
Epsilon - - A8 4,59 160
STELLE DOPPIE
Stella A Magnitudine B Separ. Sec d'arco ( " ) Colori
Epsilon lyrae 1-2 4,69 4,49 209,3 bianco – bianco
Epsilon lyrae 1 5,00 6,10 3,2 bianco – bianco
Epsilon lyrae 2 5,23 5,47 2,6 bianco – bianco
OGGETTI PROFONDO CIELO
Dimensioni
Oggetto Tipo Magnitudine Primi d'arco ( ' ) Dist. A.L. Nome
M 57 Nebulosa Planetaria 9,7 3,9 x 3,9 2300 Ring
M 56 Ammasso Globulare 8,3 8,8 32900
NGC 6791 Ammasso Aperto 9,5 16,0 13300